Vi parlo di questa tecnica perche assieme all’ego state therapy , l’ipnosi e l’EMDR fornisce un approccio completo al trauma.

Deep Brain Reorienting. Che cos’è

Anche la Deep Brain Re orienting è una tecnica somatica, ma in alcuni casi casi sembra essere molto meglio tollerata rispetto al l’EMDR e utilizza l’ipnosi leggera.
Questa tecnica mutuata dalla mindfulness e dalla sensory motor, focalizza sul corpo riportando la persona al ricordo del trauma, utilizzando la respirazione profonda ed altre tecniche di rilassamento per sbloccare la risposta traumatica. Immagina di avere una macchina del tempo mentale che ti porta dritto al cuore del tuo trauma, non per farti rivivere il peggio, ma per cambiare la tua reazione a esso. Ebbene sì, il DBR punta proprio a questo: riavvolgere il nastro fino al momento in cui il tuo cervello, come un sistema di allarme super sensibile, ha deciso di attivare ogni sirena possibile in risposta a un evento traumatico.


Deep Brain Reorienting, come funziona

Il trucco del DBR è che va dritto al tronco encefalico, quella parte antica e primitiva del nostro cervello che si attiva quando ci troviamo in pericolo, o quando il nostro cuore viene spezzato (letteralmente e figurativamente). Questo metodo non si perde in chiacchiere cerebrali; non c’è bisogno di analizzare pensieri profondi o scavare in significati nascosti. Invece, si concentra su quello che accade nel corpo, in particolare su una tensione quasi impercettibile nei muscoli del collo e del viso.

Pensa a quella tensione come al segnale d’allarme che si attiva prima che la tempesta emotiva si scateni. Il DBR ti insegna a identificare e lavorare con questa tensione, come se fosse un’ancora che ti tiene radicato nel presente, evitando che tu venga trascinato via dalle emozioni intense o intrappolato in un loop mentale di un sé congelato nel tempo.

Deep Brain Reorienting, perché utilizzarlo


Mentre con l’EMDR si richiede un doppio focus, sia interno, sul ricordo, che esterno, sulle dita del terapeuta, in questo caso c’è anche qui un doppio focus ma sempre interno: concentrazione sul ricordo traumatico e tensione corporea.Inoltre questa tecnica agisce sull’attivazione del corpo appena prima del trauma e questo protegge la persona da fenomeni e difensivi dal dolore, come la dissociazione, che sebbene sia innocua e funzionale al nostro sistema psichico, per gestire la portata emotiva di fronte al trauma, spaventa sempre molto la persona.


Deep Brain reorienting come lo uso in terapia


Utilizzo questa tecnica, all’interno della sessione di Emdr, quando ci viene difficile eliminare il disagio psicologico associato alle tensione sulla parte alta sul corpo(testa spalle e corpo) quando cioè facciamo fatica a sciogliere la tensione emotiva ad esso associata.

Una delle cose che capita più frequentemente nelle sessioni Emdr è che ad un certo l’unto la persa porta una tensione sulla colonna cervicale e l’annesso muscolare. Questio succede perché come suddetto, le ultime ricerche in neurologia, il talamo che è responsabile della risposta traumatica, è anche responsabile dell’attivazione muscolare nell’area del collo. Quando durante le sedute la persona inizia a sentire una sensazione di scioglimento o addirittura di “elettricità” in quella zona allora sapremo di essere verso la giusta per la risoluzione del trauma.

Ma, attenzione, come tutte gli approcci terapeutici non è una passeggiata nel parco. Il DBR può essere piuttosto impegnativo e non è adatto a tutti.In sintesi, il DBR è come una chiave che apre la porta verso il passato per riorientare il presente. Forse non è la soluzione per tutti, ma per chi riesce a sintonizzarsi con la propria tensione interna, può diventare un modo rivoluzionario di affrontare e risolvere i traumi.