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Disturbi alimentari e stile di attaccamento

Quando parliamo di disturbi alimentari spesso ci riferiamo al qui e ora, cioè ai sintomi prevalenti, come il digiuno, l’abbuffata e il vomito. In verità come ogni problema  psichico, esso deriva da un insieme di fattori pregressi, che assemblandosi creano il problema. Uno di questi è il legame di attaccamento: Un fenomeno psicologico che si costituisce nei primi anni di vita.

Il legame di Attaccamento

Questo termine, coniato da John Bolwby, è diventata una delle chiavi di lettura più efficaci per noi psicologi per comprendere la narrazione del cliente e anche come funzionano le sue relazioni e la relazione in studio.

Ecco di seguito cosa ci può essere utile sapere:

1 Deriva dalla relazione madre-figlio.

2 Nel bambino è innato caratterizzato da due dimensioni fondamentali, la ricerca di sicurezza e il comportamento esplorativo.

3 L’obbiettivo principale del legame di attaccamento è quello di creare una base sicura (solitamente la madre) per il bambino in modo che possa esplorare l’ambiente che gli sta attorno senza correre rischi.
4 Quando la distanza tra madre e bambino diventa eccessiva si attivano i comportamenti di attaccamento, in modo da ristabilire la vicinanza con il caregiver.

Ed è proprio grazie al punto 4 che si è scoperto l’attaccamento: su questo concetto è stato progettato un esperimento psicologico chiamato Strange situation (ainsworth), in cui i bambini, dopo un iniziale momento assieme alla madre rimanevano soli per alcuni minuti. Al ritorno, di fronte alle loro madri i bambini non si comportavano allo stesso modo.

I diversi stili di attaccamento

Questa procedura ha anche consentito di individuare diverse tipologie di comportamento nel bambino, che possiamo definire come stile di attaccamento: 

  • Sicuro, utilizzo della madre come base sicura per l’esplorazione; 
  • Insicuro-evitante, il bambino manifesta pochi comportamenti di affetto verso la madre; 
  • Insicuro-ambivalente, alternanza di comportamenti che desiderio di contatto con segni di rabbia e rifiuto.

 A queste tre tipologie, Main e Solomon (1986) ne hanno aggiunta una quarta, chiamata:

  • attaccamento disorganizzato-disorientato, caratterizzata da comportamenti contraddittori e difficilmente interpretabili. 

Influenza del legame di attaccamento sui disturbi alimentari

Se prima del Lock down mondiale circa il 5 % degli adolescenti ricadeva nei criteri diagnostici del DCA, oggi purtoppo abbiamo visto aumentare questa percentuale del 30% .

I disturbi alimentari nascono come risposta al cambiamento (corpo, status, famiglia e relazioni) e ad esso dobbiamo aggiungere purtroppo, l’enorme cambiamento vissuto nel biennio 2020-2022 che ha toccato le aree di libertà personale e prospettiva futura.

L’attaccamento influenza il modo con cui gli adolescenti affrontano i cambiamenti: in generale un legame di attaccamento sicuro, in cui il caregiver offre supporto emotivo e conforto. Esso è indispensabile per la formazione della propria identità, per la definizione degli obiettivi e per evitare futuri rischi psicologici. Insomma, garantisce la tenuta psicologica, ma anche la capacità di costruirsi un propria autonomia, aldilà dei genitori.

Al contrario, un legame di attaccamento insicuro, in cui il caregiver non può rispondere se non  in maniera discontinua ai segnali del bambino, crea nel soggetto un senso di incompetenza e di impossibilità di affrontare i cambiamenti.

Disturbi alimentari e stile di attaccamento.

 Gander e colleghi (2015) hanno trovato una correlazione fra la relazione tra legame d’attaccamento e disordini alimentari. Essi rivelano che gli adolescenti con disordini alimentari hanno, prevalentemente, uno stile di attaccamento insicuro. In particolare alcuni autori hanno notato una prevalenza di legame di attaccamento evitante, mentre altri una prevalenza di attaccamento ansioso. Qualche autore ha anche ipotizzato che l’attaccamento evitante sia caratteristico dei soggetti con anoressia restrittiva, mentre quello ansioso di soggetti con anoressia purgativa o bulimia.

Vorrei però porre una questione, riferendomi ai disturbi alimentari nati in questi ultimi tre anni: siamo proprio certi che lo stile di attaccamento sicuro sia riuscito a proteggere gli adolescenti dal trauma del lock down per covid 19? Io no.

Nel mio piccolo osservatorio mi è capitato spesso di incontrare adolescenti con uno stile di attaccamento sicuro, ma che comunque presentavano caratteristiche tipiche dell’anoressia e condotte compensatorie. I prossimi anni daranno modo di esaminare meglio che cosa sia effettivamente successo. Questo ci servirà a capire fino a che punto l’uomo riesca a far fronte ai traumi con le proprie risorse personali e dove sarà necessario intervenire preventivamente.

https://www.psicologaravennabologna.it/tematiche/anoressia/

https://www.psicologaravennabologna.it/tematiche/bulimia/

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