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Ricordare l’abuso infantile
Quando parliamo di abuso infantile dobbiamo riferirci ad un atto, spesso ripetuto nel tempo di carattere violento, verbalmente o fisicamente, di tipo fisico o sessuale. Questo agito, o serie di agiti, capita nell’età più delicata per la formazione della struttura difensiva psichica, cioè in quel lasso di tempo che va da 0 ai 14 anni. Sebbene si possa definire l’ultimo periodo come pre adolescenza è bene comunque considerare gli accadimenti in questa fascia di età come in quella infantile, perché la persona non può essere definita capace di intendere e volere un esperienza di questo tipo in quanto ancora con psiche e cervello in formazione.
Si può ricordare l’abuso infantile?
Certo, in molti casi, specie superati i 4 5 anni l’abuso si ricorda. Dobbiamo però tenere in considerazione l’emozione di vergogna associata all’abuso, specie se esso è di natura sessuale. La vergogna infatti contribuisce alla sopraffazione emotiva della persona durante l’atto e alla conseguente mancata registrazione in memoria. Quando invece nonostante tutto si produce un ricordo, il cervello umano crea immagini sensazioni ed emozioni riferiti ad esso, all’interno di frammenti chiusi, che però di tanto in tanto si fanno sentire arrecando forte disagio emotivo. La persona abusata di solito cerca di tenere lontano il più possibile questo sentire, anche attuando strategie di evitamento molto simili a dei rituali ossessivi. Spesso infatti si evitano determinati argomenti, luoghi, riferimenti intellettuali ecc… che in un qualche modo possano essere connessi all’abuso. Sovente queste strategie portano a mezzi di sedazione emotiva, come l’abuso di cibo, alcool e droghe. L’uso di questi “diversivi”può portare ad una vera e propria dipendenza. Secondo uno studio canadese del 2016 (Esme Fuller-Thomson dell’Università di Toronto) un soggetto su cinque dipendente da droghe o un soggetto su sei dipendente da alcol ha subìto violenze sessuali nell’infanzia. Inoltre, proprio per questa difesa evitante, in persone vittime di abuso sessuale infantile, la sessualità può risultare compromessa e anorgasmica.
Ricordi precoci
Prima dei 4, 5 anni questi circuiti chiusi possono essere ancora più poveri, e considerando il fatto che a quell’età il bambino fa più fatica ad identificare le emozioni correttamente, spesso rimangono delle sensazioni fisiche associate ad immagini che possono turbare moltissimo la persona abusata in quanto fuori contesto e appartenete alla sfera infantile. Questa è la causa maggiore di inibizione dei genitori nel contatto fisico coi propri figli piccoli.
La sensazione generale indotta da questi frammenti impliciti di memoria è di disagio nei confronti di sé come persona e del proprio corpo, come se all’interno di sé si nascondesse qualcosa di sporco e silente.
Ricordare l’abuso infantile improvvisamente
A volte, anche se raramente può capitare che una determinata situazione “triggeri” lo sblocco di una memoria implicita. Ciò accade perché quella determinata situazione porta l’individuo a sentirsi come quando è capitato l’abuso o perché ha connesso una caratteristica forte (un particolare odore ad esempio) associata a quella memoria implicita.
Ricordare l’abuso infantile in terapia
Nel percorso terapeutico EMDR con una persona che ha subito abuso infantile, può accadere qualche volta che un frammento mnestico torni a galla. Ma essendo appunto una eventualità nel percorso psicologico è meglio utilizzare l’EMDR su ciò che il paziente porta, cioè le sue sensazioni e i frammenti di ricordo, perché il lavoro si valida lo stesso consentendo alla persona di oltrepassare i ricordi e tutte le emozioni e sensazioni negative ad esso associate e di costruire una cornice alla storia dell’abuso che possa essere inserita nella grande parete della propria narrazione.
I miei nuovi strumenti per affrontare il disagio psicologico e il trauma
dott. Francesca Savarino
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