Episodio depressivo
È un’alterazione dell’umore, spesso può essere reattiva a un evento negativo (es. un lutto, un insuccesso professionale o un divorzio) che si protrae per un certo tempo.
Episodio depressivo maggiore
Può durare da due settimane a un massimo di 18 mesi, nel caso il periodo venga superato parleremo di disturbo depressivo.
Possiamo definire 5 tipologie di EDP.
1. Emotivo-affettivo
Qui la sofferenza è “a pelle”, il pianto spesso è traboccante e si tende ad isolarsi dagli altri, inoltre si perde il gusto nel fare le cose e tutto sembra colorato da varie tonalità di grigio.
2. Cognitivo-percettivo
In quest’area la persona al di là dei sintomi depressivi mostra principalmente dei cali di prestazione sia nella concentrazione, sia nella memoria. Questo alla lunga farà precipitare l’autostima e a sua volta rinforzerà lo stato di depressione.
3. Psicomotorio
In questo caso il sintomo più evidente è il rallentamento fisico, la tendenza alla vera e propria immobilità ma anche, come si osserva nei bambini, il suo esatto opposto, l’irrequietezza. Ogni attività si priva del suo interesse e in età evolutiva questo va a coincidere con un calo di rendimento scolastico.
4. Vegetativo
Proprio perché le funzioni vegetative sono numerose è il più variegato di tutti. Qui la depressione parla tramite il corpo:
– calo o aumento dell’appetito
– calo o aumento di sonno
– calo o riduzione della potenza sessuale
– palpitazioni o oppressione toracica
– disturbi gastrointestinali
– disturbi della minzione
– cefalee
5. Cronobiologico
Questa accezione ha a che fare sia con le stagioni, con un picco negativo fra autunno e inverno, sia con il ritmo circadiano, per cui il picco depressivo sarà posizionato in una determinata fascia oraria.
Di queste categorie può esistere anche una forma mista.